
Cabergolina Cos’è, come e quando si assume Controindicazioni
Cabergolina Cos’è, come e quando si assume Controindicazioni
Come tutti i medicinali, DOSTINEX può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino. Può essere consigliabile inoltre la somministrazione di farmaci antagonisti della dopamina. Se necessario si dovranno prendere provvedimenti generali di supporto per eliminare tutto il farmaco non assorbito e per sostenere la pressione arteriosa. DOSTINEX può causare sonnolenza (torpore eccessivo) ed episodi di attacchi di sonno improvviso.
2 Posologia e modo di somministrazione
Ad ogni visita, il https://volumed.pl/trenbolone-enantato-un-analisi-approfondita-4/ rapporto rischio-beneficio del trattamento per il paziente deve essere rivalutato per determinare se sia appropriato proseguire il trattamento con cabergolina. La cabergolina deve essere somministrata con cautela in pazienti affetti da preesistenti patologie cardiovascolari, da ipotensione, da sindrome di Raynaud, da ulcera peptica e da sanguinamenti gastrointestinali. Va prestata attenzione anche alla somministrazione di cabergolina in pazienti con patologie renali e/o epatiche preesistenti.
Effetti indesiderati Quali sono gli effetti collaterali di Dostinex
In base a studi recenti pubblicati in letteratura, è stato segnalato che la prevalenza di malformazioni congenite nella popolazione generale è del 6,9% o superiore. Non è possibile determinare con precisione se vi è un aumentato rischio poiché nessun gruppo di controllo è stato incluso. A seguito di uno studio osservazionale della durata di dodici anni sugli effetti in gravidanza della terapia con cabergolina, sono oggi disponibili informazioni relative a 256 gravidanze.
Gli studi sugli animali non hanno mostrato effetti teratogeni, ma contemporaneamente all’attività farmacodinamica sono state osservate ridotta fertilità e tossicità embrionale (vedere paragrafo 5.3). Dostinex è il nome commerciale della cabergolina, un derivato dell’ergot che viene utilizzato principalmente per trattare disturbi legati alla produzione di prolattina, un ormone prodotto dalla ghiandola pituitaria. Il farmaco è particolarmente efficace nel trattamento di condizioni come l’iperprolattinemia, che può causare una varietà di sintomi negli uomini e nelle donne, tra cui infertilità e disfunzioni sessuali. In caso di accertata gravidanza durante il trattamento, come misura precauzionale, le pazienti devono essere controllate per individuare eventuali segni di aumento delle dimensioni ipofisarie, poiché durante la gestazione può verificarsi un’espansione di tumori pituitari preesistenti. Poiché può intervenire una gravidanza prima del ripristino delle mestruazioni, si raccomanda di eseguire un test di gravidanza almeno ogni 4 settimane durante il periodo di amenorrea e successivamente ogni volta che il periodo mestruale ritardi più di tre giorni.
Ad ogni controllo si deve riesaminare per ogni paziente il rapporto rischio/beneficio del trattamento con cabergolina, per valutare la necessità di proseguire la terapia. Durante il trattamento con cabergolina i pazienti che hanno manifestato episodi di sonnolenza e/o un episodio di sonno improvviso devono astenersi dalla guida e dall’uso di macchinari (vedere paragrafo 4.7). Inoltre può essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio o l’interruzione della terapia. La cabergolina è stata associata a sonnolenza e ad episodi di attacchi di sonno improvvisi nei pazienti affetti da morbo di Parkinson. Sono stati riscontrati improvvisi attacchi di sonno in momenti di attività, in alcuni casi senza segni di consapevolezza o preavviso.
L’uso concomitante di altri farmaci, antiparkinson non dopaminoagonisti (selegilina, amantadina, biperidene, triexifenidil) è stato consentito in studi clinici su pazienti in terapia con la cabergolina. Negli studi ove sono state valutate le interazioni farmacocinetiche di carbegolinacon L-dopa o selegilina, non è stata osservata alcuna interazione. Sebbene non ci siano informazioni su eventuali interazioni tra cabergolina e altri alcaloidi dell’ergot, si raccomanda di non usare la cabergolina in associazione con questi farmaci nel trattamento a lungo termine. Sono stati segnalati attacchi di sonno improvviso durante l’attività quotidiana, in qualche caso senza consapevolezza e senza segni premonitori. Possono essere presi in considerazione una riduzione del dosaggio o l’interruzione della terapia (vedere paragrafo 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari). Nei pazienti affetti da grave insufficienza epatica deve essere preso in considerazione un dosaggio inferiore.
Cardura 2 e 4 mg: a cosa serve e altre domande frequenti
- Può essere consigliabile inoltre la somministrazione di farmaci antagonisti della dopamina.
- La cabergolina si usa nella cura di problemi collegati a livelli alti di prolattina, sia se a provocarne l’incremento sono tumori dell’ipofisi sia se si tratta di disturbi dalle cause ignote.
- Il fenomeno si manifesta perlopiù nelle dita di mani e piedi, ma può coinvolgere anche altre parti del corpo.
- La cabergolina, a dosi giornaliere pari a 0,5 mg/kg/die (pari a circa 19 volte la dose massima raccomandata nell’uomo) durante il periodo di organogenesi nel coniglio, ha causato maternotossicità caratterizzata da perdita di peso corporeo e riduzione dell’assunzione di cibo.
- Si raccomanda di consultare sempre un medico o uno specialista per una valutazione personalizzata e per discutere le opzioni di trattamento più adatte al proprio caso clinico.
Poichè l’iperprolattinemia accompagnata da amenorrea/galatorrea ed infertilità può essere associata a tumore ipofisario, prima di iniziare il trattamento con cabergolina è indicata una completa valutazione dello stato dell’ipofisi. Come con altri derivati ergotaminici, la cabergolina non deve essere utilizzata in donne con ipertensione indotta dalla gravidanza, ad esempio preeclampsia o ipertensione post-partum a meno che i potenziali benefici siano ritenuti superiori ai possibili rischi. Le patologie fibrotiche possono avere un esordio insidioso ed il paziente deve quindi essere regolarmente monitorato per possibili manifestazioni di fibrosi progressiva.
Sono stati riportati casi di aborto o malformazioni congenite in seguito all’assunzione di cabergolina da parte della gestante. Prima dell’inizio del trattamento con cabergolina, bisogna escludere la presenza di una gravidanza. Inoltre, è necessario adottare precauzioni – da parte di entrambi i sessi – per evitare l’insorgenza di eventuali gravidanze sia durante il trattamento sia alla fine dello stesso, per un periodo di almeno un mese. Perciò, il trattamento con cabergolina durante la gravidanza deve essere evitato, fatto salvo per il caso in cui il medico non lo ritenga indispensabile.
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